Bairro Alto, l’altra Lisbona
La parte alta della città è chiamata Bairro Alto ed è raggiungibile sia attraverso la funicolare conosciuta col nome di “Elevador da Gloria” sia attraverso il tipico tram, simbolo di Lisbona. Numerosi i luoghi d’interesse da visitare: il Belvedere di Santa Caterina, il Museo Geologico, il Museo Nazionale di Storia Naturale e della Scienza, il Giardino Botanico di Lisbona, la Casa-Museo di Amalia Rodiguez, la fadista portoghese più famosa di tutti i tempi, la cantante-attrice interprete indiscussa della canzone lusitana.
Lisbona è talmente ricca di monumenti d’aver l’imbarazzo della scelta: palazzi ducali e cattedrali si snodano lungo le vie principali. Nel quartiere di Alfama è possibile visitare il Castello de Sao Jorge che vanta origini antiche protetto da mura medievali e da Chiese dedicate alla devozione di Sant’Antonio, Santa Lucia e San Vincenzo.
Belem e Alcantara
Uno dei luoghi da non perdere è il quartiere di Belem e Alcantara dove sono custoditi i gioielli monumentali di Lisbona: la Torre di Belem ed il Monastero di Geronimo. La Torre di Belem fu eretta nel XVI secolo e rispecchia lo stile manuelino, lo stile decorativo portoghese che prende il nome dal re Manuel I, il monarca che diede un’impronta tutta personale ai monumenti di Lisbona. La struttura, di cinque piani, poggia su una base pentagonale fortificata e costruita in pietra calcare, mentre sulla parte nord spicca la statua di S. Vincenzo, patrono della città. La Torre serviva come baluardo di difesa attraverso 17 cannoni e un deposito di munizioni, ben fornito all’epoca. Non manca la cappella, situata al quarto piano, decorata con la croce dell’ordine militare di Cristo che ritroviamo anche nel balcone merlato circostante.
Monastero Jeronimos in onore di Vasco de Gama
Monastero di Jeronimos costruito tra il 1502 e il 1601 in onore del navigatore portoghese Vasco de Gama, che in questo luogo venne a pregare prima di partire per le sue imprese verso terre lontane. Il monastero, dichiarato nel 1983, patrimonio mondiale dell’umanità dall’UNESCO, ha una grande estensione suddivisa nell’ala monastica d’impronta cinquecentesca e da un’altra ala in completo stile manuelino, detto anche tardogotico portoghese. L’esterno è impreziosito da decorazioni in pietra calcare, grigiastra, con gigli, pinnacoli, archi gotici, rosoni, portali e archi manuelini. Gli interni sono altrettanto sorprendenti per l’altezza delle navate con arcate gotiche, per le sculture e le tombe dedicate a Vasco de Gama e al poeta Luis Vaz de Camoes, ai figli del re Manuel I. Bellissimi il Coro Alto addobbato da 14 dipinti e da stalli dove i monaci gerosolomitani si raccoglievano in preghiera per sette ore al giorno e il Chiostro, opera di pianta quadrata, ornato da archi decorati con gigli, animali mitologici, piante, croci dell’ordine militare di Cristo. Accanto possiamo visitare il Refettorio sempre in stile manuelino con pareti rivestiti in azulejos azzurri e gialli e due dipinti del 1600.
Monumento alle scoperte
Nelle altre ale del grande Monastero si trovano il Museo Nazionale di Archeologia, il Museo della Marina, il moderno Planetario costruito in epoca recente. Monumento alle Scoperte è uno straordinario omaggio alle scoperte marittime che l’età moderna deve non solo all’italiano Cristoforo Colombo, ma anche ai navigatori spagnoli e portoghesi. Raffigura, infatti, una caravella stilizzata che entra nel fiume Tejo (Tago) sulla cui prua si erge l’Infante Henrique, promotore delle imprese marittime, attorniato da statue che raffigurano non solo l’equipaggio ma la folta squadra di cartografi, matematici, poeti, evangelizzatori, soldati che costituivano la risorsa scientifica delle imprese. Non dimentichiamo il Ponte Vasco de Gama, inaugurato nel 1998 per l’Esposizione Universale, è lungo oltre 17 Km ed è considerato il ponte più lungo d’Europa e il nono al mondo, collega le due sponde opposte del fiume.
Escursione guidata; tempo impiegato: ore sei.
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