Domenica 24 Novembre 2024 - Anno XXII

Meravigliosa Paola

Un borgo impreziosito dallo spirito vagante del suo Santo, vissuto nel XV secolo e chiamato dai compaesani “Santo Fratello Ciccio lo Paolano”. Un eremita vissuto di preghiera, amore per i suoi simili e per la bellezza della sua terra

Un'immagine del santo eremita, Francesco da Paola
Un’immagine del santo eremita, Francesco da Paola

San Francesco da Paola era un eremita che viveva sottoterra in tale attitudine spartana, da far sembrare essenzialità e povertà due forme di amore per il lusso e l’eccesso. La visita alla grotta del Santo è una riscoperta di cose dimenticate negli abissi del tempo. Poche stanze scavate nella roccia, spoglie oltre ogni dire, decorate solo dalla solitudine in cui scelse di vivere questo San Francesco calabrese. Lo andavano a visitare chiedendogli grazie e miracoli da vivo, lo fanno ancora adesso. Alcuni sorridono, vedendo come conduceva i suoi giorni l’antico eremita, come se si trattasse di qualcosa di improponibile ai nostri giorni. E perché mai dovrebbe esserlo?

Questa catacomba è un luogo davvero lontano da tutto. Così lontano che sarebbe bello mettere una branda, un frigo e un tavolo con un computer e trasferirsi qui per un po’, in una specie di romitaggio contemporaneo. Peccato che la microscopica cappellina in cui Francesco sostava in preghiera sia chiusa con un cancello. Chissà perché, visto che ci sono soltanto tre panche, un altare e un crocefisso. È bello immaginare il luogo illuminato dalla fiamma delle candele o delle torce, come doveva essere allora.

Spiaggia invernale: “santa” e desolata

Il volto estivo e vitale di Paola
Il volto estivo e vitale di Paola

In un angolo, sopra un sasso è scritto “pietra toccata dal santo”. Certo, qui ogni cosa sua assume un significato diverso, più sacro e importante. Come le reliquie conservate nella bella chiesa soprastante, che non sono per nulla attraenti ma sono sue, quindi hanno un altro valore, più alto. Sopra la grotta del santo nel medioevo è sorto un monastero, ampiamente rimaneggiato nei secoli e ancora oggi abitato da (pochi) francescani dell’ordine dei Minimi. L’edificio, con un gigantesco e coraggioso arco, attraversa il fiume e separa i due ambienti naturali in cui è situato: il mare da una parte e il bosco dall’altra. E il mare, appunto? Incantevole a dir poco.

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A Paola nella stagione (qui si fa per dire) fredda vedi spiagge deserte, strutture chiuse, chioschi sulla spiaggia sbarrati. Perché? Questo posto non ha nulla da invidiare alla Costa Azzurra, che in inverno pullula di turisti che vanno a godersi il tepore del sole benevolo, a mangiar bene, a stare bene. Devozione e ricreazione qui non mancano. Perché non devono diventare una ricchezza per un luogo che merita davvero tanto?

(07/01/2013)

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