L’autobus percorre i numerosi tornanti della salita che porta a Civitella Alfedena, e il paesaggio regala il suo benvenuto fra alberi di faggio sempre più cospicui che alimentano una vegetazione autunnale bucherellata nell’ombra del sottobosco da qualche raggio di sole qua e là.
Ammirando tanta bellezza ritornano alla mente le scene del Primo Cavaliere, film con Sean Connery e Richard Gere, in cui il giovane Lancillotto cavalca in sella al suo destriero nel cuore dei boschi della zona meridionale della contea di Buckinghamshire per difendere la bella Ginevra dagli attacchi di Malagant.
Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio, Molise
Ma Civitella Alfedena non si trova nel Regno Unito, bensì in provincia dell’Aquila. E gli alberi – vecchi di circa 550 anni – che ritroviamo durante il tragitto, non sono quelli della foresta della pellicola di Jerry Zucker, ma costituiscono il cuore verde del Parco Nazionale dell’Abruzzo, Lazio e Molise: il più antico d’Italia insieme a quello del Gran Paradiso. Un cuore grande circa 77.500 ettari compresa l’area contigua, che offre aree faunistiche, laghi, fiumi e una riserva integrale di 4.400 ettari da visitare. Una fauna con più di duecento specie di uccelli, cinquanta rettili e sessanta mammiferi. Tuttavia, nonostante una buona presenza di esemplari, non è affatto semplice avvistare il lupo dell’Appennino, principe del Parco schivo e notturno, di cui non è difficile udire gli ululati durante la notte. Il lupo che abita le foreste del Parco è una sottospecie di quello presente nelle foreste del nord Europa, ma si differenzia soprattutto per la taglia più piccola.
Ancora più raro è l’orso bruno marsicano, che prende il nome dal monte omonimo e rappresenta il fiore all’occhiello fra gli animali che potreste vedere con un po’ di fortuna all’interno del Parco. Caratterialmente più docile rispetto a quello bruno delle Alpi, si differenzia da quest’ultimo anche per le dimensioni: è infatti più piccolo. Informazioni come queste possono essere facilmente reperite durante le escursioni al centro della grande riserva in direzione dell’incantevole Camosciara.
Il percorso viene indicato da Valeria De Meo, guida Aigae, ovvero l’associazione italiana Guide Ambientali Escursionistiche che mette a disposizione dei visitatori l’esperienza maturata in 25 anni di attività festeggiati con una convention tenutasi proprio a Civitella dal 25 al 29 ottobre, a cui hanno preso parte molte delle 3500 guide dell’associazione provenienti da tutte le regioni d’Italia.
La Camosciara e le escursioni Aigae
La Camosciara, dicevamo. Un luogo affascinante e romantico che si apre come un sipario in tutta la sua bellezza davanti agli occhi di escursionisti rapiti dai tipici colori del tramonto. La roccia calcarea delle sue pareti, come racconta Valeria, ricorda quelle delle Dolomiti, e non è raro osservare la corsa dei camosci che si spostano all’interno del loro habitat ripopolato oggi da circa 400 esemplari. Ai piedi della Camosciara la natura dà sfoggio delle sue bellezze selvagge: tappeti di foglie rosse e gialle adornano sentieri tracciati tra faggi e aceri, il muschio ricopre basse cortecce e piccole rocce e qualche pianta di mirtillo di tanto in tanto sbuca fra la vegetazione.
Il percorso proposto fra i tanti messi a disposizione da Aigae è lungo circa 6 chilometri e ha inizio dal piccolo borgo di Civitella che all’imbrunire abbraccia escursionisti stanchi e un po’ affamati, ma al contempo soddisfatti, con l’inebriante profumo dei primi caminetti accesi.
Le stradine dell’incantevole borgo di sera sono vuote, le luci dei lampioni e delle finestrelle che affacciano sulla via Nazionale accese. Ed è in questo momento che si apprezza ancora di più il fascino di un luogo immerso nella vallata ai piedi di imponenti catene montuose, lontano dai rumori del mondo. Al Bar della Lince la domenica pomeriggio ci si riscalda fra una chiacchiera e un sorso di cioccolata calda prima di rientrare in albergo. Le temperature non sono ancora rigide ma lo diventeranno, rendendo questo luogo magico con l’avvento della prime nevicate. Una magia che si riversa nella suggestiva fiaccolata di fine anno – giunta alla 29esima edizione – che si svolge il 30 dicembre sui monti innevati che circondano Civitella. Decine di torce accese formano figure fiammeggianti di grande impatto accompagnate da sottofondi musicali e fuochi d’artificio per augurare a residenti e visitatori il meglio in vista del nuovo anno.