Giovedì 26 Dicembre 2024 - Anno XXII

Il saio e la lince – Viaggio sentimentale nelle Umbrie dei miti

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L’Umbria (Le Umbrie) il libro guida di Mino Lorusso edito da Rusconi Libri, evidenzia le diverse matrici della storia. Un libro per chi ama viaggiare nel tempo con i tanti personaggi legati a quest’angolo di terra

Il-saio-e-la-lince coverIl saio e la lince – Viaggio sentimentale nelle Umbrie dei miti

è il libro di Mino Lorusso che già in quel plurale (“Umbrie”) pone una precisa indicazione: non aspettatevi di trovare una sola realtà – paesaggistica, umana, storica, culturale – nel visitare questa regione. Essa – specchio attendibile dell’Italia tutta – esprime una pluralità che è nelle cose e nella sua storia. Dovuta, questa varietà – spiega Lorusso – “alla capacità dell’Umbria di aver saputo coniugare le diverse matrici della storia in un unico corpo sociale. Una ricchezza contenuta in un fazzoletto di terra che è sintesi della sua capacità di essere, allo stesso tempo, eretica e osservante”. Eretica e osservante. Un ossimoro che spiega il titolo del libro: il saio sta a indicare il grande contributo del monachesimo umbro al radicamento e allo sviluppo del cristianesimo in Italia e nel mondo, la lince allude a una storica istituzione, emblema del primato della cultura e della scienza nelle vicende umane.
Il saio e la lince è una lettura non convenzionale della storia dell’Umbria, tale da svelarne la dimensione spirituale e umana. Un libro per chi ama viaggiare nel tempo, alla ricerca del genius loci: quello spirito misterioso che alberga nel paesaggio e nelle pietre che ricamano i borghi”. Umbria come prodotto delle tante sovrapposizioni storiche e sociali che nel corso dei secoli l’hanno modellata, rendendola – così come l’Italia tutta – unica e straordinaria.

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Perugia, sala udienze del Collegio del Cambio

L’Umbria, si sa, è considerata terra di santi, regione ideale per immersioni nella natura, particolarmente rispettata e ricca di spunti pittoreschi. Quasi un luogo comune, l’Umbria, come a volerla dire angolo di balsamico riposo, adatto al raccoglimento e alla degustazione di cibi sani e genuini.
Se l’Italia ha un cuore, esso batte in questa regione, un po’ toscana e un po’ laziale, un tempo interamente etrusca, emblema del cristianesimo più genuino ai nostri giorni. Mino Lorusso, nel suo libro Il saio e la lince ricorda i tanti personaggi legati a quest’angolo d’Italia. Francesco d’Assisi, primo d’ogni altro; Iacopone da Todi, il Perugino, il Pinturicchio. Il saio è quello di S. Francesco (“capace”, scrive l’autore, “di trasformare la povertà in ricchezza e la misericordia in valore universale”); la lince simboleggia la grande idea di Federico Cesi, principe di Acquasparta, fondatore dell’Accademia dei Lincei, “culla della scienza moderna che ha avuto in Galilei il principale protagonista”. Scrive Lorusso: “Per la stessa ragione per la quale comunemente si parla dell’esistenza di diverse Italie, riferendosi all’Umbria occorre fare riferimento alla sua pluralità e molteplicità di elementi identitari. Dunque, Umbrie: le Umbrie, analogamente alle Puglie, alla Calabrie o agli Abruzzi come reminiscenza delle antiche suddivisioni in circoscrizioni.

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Il saio e la lince – Viaggio sentimentale nelle Umbrie dei mitidi Mino Lorusso – Rusconi Libri -pagine 208, € 14,00

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