Lunedì 23 Dicembre 2024 - Anno XXII

Aurora boreale, fascino ed emozione

Aurora boreale

Lo spettacolo che regala l’aurora boreale o australe è tra i più belli in assoluto da vivere. Il fenomeno prende origine dal Sole. I colori appaiono in cielo in un balletto di luci: dal verde al blu al viola al rosa, come usciti dalla tavolozza di un pittore.

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Meravigliosi e stupefecenti effetti di luce (foto: Elisa Polini)

Noi vagabondi, sempre in cerca della via più solitaria, non iniziamo mai un giorno dove abbiamo finito il precedente, e nessuna aurora ci trova dove il tramonto ci ha lasciati. [Kahlil Gibran]

L’aurora polare è uno degli spettacoli più belli ai quali si può assistere. È uno spettacolo talmente bello da togliere il fiato, farti piangere dalla gioia. Ti fa restare sdraiato in mezzo alla neve per ore con il naso all’insù e il cuore che scalpita. Davanti a tanta bellezza ci si sente piccoli e impotenti. Possiamo solo osservare in silenzio ciò che la Natura è in grado di fare. A noi non resta che dar spazio alle emozioni e alle lacrime che inevitabilmente bagneranno il viso mentre osserviamo in cielo il balletto di luci e colori come usciti dalla tavolozza di un pittore.

Aurora boreale o australe, fenomeno naturale
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Effetti dell’Aurora Boreale (foto: Elisa Polini)

Tutto ha origine dal Sole. A circa 149 milioni di chilometri dalla Terra, da cui il vento solare carico di particelle di protoni ed elettroni si dirige verso la terra. Raggiunta la ionosfera terrestre, ovvero l’atmosfera compresa tra i 100 e i 500 km, queste particelle, interagendo con essa, eccitano gli atomi presenti dando così vita all’aurora polare. Il fenomeno ha maggiore intensità nelle zone attorno ai poli e a seconda dell’emisfero in cui la si osserva. L’aurora polare viene anche chiamata  boreale se la si osserva nell’emisfero nord o  australe se la si osserva nell’emisfero sud.

Le particelle che interagiscono con l’atmosfera intorno ai poli magnetici formano un anello chiamato ovale aurorale, che si trova generalmente tra i 60° e 70° di latitudine nord e sud ma, in alcuni casi, si può estendere fino ai 40° di latitudine. Le aurore più intense si hanno quando è in corso una tempesta magnetica causata da una forte attività del Sole. In tal caso saranno visibili anche in zone lontane dai poli. L’attività solare non è sempre la stessa, ma è ciclica. Un ciclo dura circa 11 anni e passa da un massimo di attività, con aurore frequenti e intense, ad un minimo. Solitamente, dall’ultimo picco di attività solare, le aurore rimangono attive per circa 3 anni prima di diminuire d’intensità.

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Forme e colori
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(foto: Elisa Polini)

Quando si parla di aurora boreale, la più conosciuta tra le due, il primo colore che ci viene in mente è il verde perché è la colorazione più frequente, ma in realtà può assumere diversi colori. A seconda della composizione del gas atmosferico, dell’altitudine alla quale avviene l’interazione e dall’energia posseduta dalle particelle del vento solare, l’aurora può essere blu o viola, difficili da distinguere ad occhio nudo, rosa nella parte bassa dell’aurora quando si verifica ad un’altezza vicino ai 100 km, verde, la più comune, quando si verifica tra i 120 e i 200 km circa e infine rossa, la più rara, quando l’interazione avviene ad altezze elevate.

Se l’aurora è debole all’occhio umano risulterà come una striscia luminosa bianca. L’aurora boreale può assumere un’infinità di forme! Le più classiche sono ad arco o una fascia luminosa quando l’attività è debole, passando poi ai raggi, alla forma a spirale, alla forma ad ‘S’. La forma più bella, rara e che si verifica solo in condizioni di massima attività solare è la corona boreale, ossia quando forma un cerchio (che assomiglia ad una corona) in corrispondenza dello Zenith.

Dove, come e quando avvistarla
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(foto: Elisa Polini)

L’intensità dell’aurora boreale, come abbiamo già detto, è legata all’attività solare: più è forte l’attività più si avrà un’aurora intensa e colorata. Il livello di attività si misura in Kp da 0 a 10. Quando si ha Kp 1 è debole ed è possibile vederla solo in zone molto a nord, con Kp 2-3 si inizia ad avere un’aurora più forte e si può vedere in tutta la Lapponia, in Islanda, etc., con kp 6-7 si avranno delle bellissime aurore anche a latitudini molto basse ed è più probabile riuscire ad ammirare una corona boreale. Lo scorso anno (2016) ad esempio l’aurora si è vista alcune volte anche in Scozia e nel nord della Germania.

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Le condizioni ottimali per poter avvistare l’aurora boreale sono innanzitutto un cielo limpido o con pochissime nuvole, completamente buio e lontano dall’inquinamento luminoso della città, senza luna in quanto la sua presenza affievolisce notevolmente la visione dell’aurora. Le zone interne sono preferibili alle zone costiere in quanto meno umide, ma è altrettanto vero che, vicino al mare, il clima cambia rapidamente.

Aurora Sky Station di Abisko
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Lapponia svedese (foto: Elisa Polini)

Uno dei luoghi considerati tra i migliori al mondo per osservare l’aurora boreale è l’Aurora Sky Station di Abisko (Lapponia svedese) e il parco nazionale in cui si trova. Per vedere l’aurora boreale bisogna andare a Nord, meglio oltre il Circolo Polare Artico, ed è possibile ammirarla in Canada, Alaska, Groenlandia, Lapponia (svedese, norvegese, finlandese e russa), alle Svalbard, in Islanda e in Russia.
L’aurora boreale si manifesta tutto l’anno, ma in estate non è possibile vederla in quanto, a queste latitudini, non è mai completamente buio essendoci il sole di mezzanotte. Il periodo per poterla osservare è in inverno, da Ottobre a metà Aprile circa, ma essendo un fenomeno naturale ed imprevedibile è possibile che, come negli ultimi due anni, compaiano già delle deboli aurore a fine Agosto e a Settembre. I mesi considerati migliori sono Febbraio e Marzo, i più freddi.

Miti e leggende
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I fuochi della volpe (foto: Elisa Polini)

La più bella leggenda in assoluto l’abbiamo ascoltata in Finlandia, dove l’aurora boreale viene chiamata ‘Revontulet’, che significa ‘fuochi della volpe’. Ci hanno spiegato che secondo la leggenda le luci del nord siano opera di una volpe magica che, in ritardo per un appuntamento, correva veloce sulle cime delle montagne innevate e ad ogni passo la sua coda, urtando la neve, generava scintille magiche che volando nel cielo diedero vita ai fuochi della volpe, l’aurora boreale.

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Secondo una leggenda danese l’aurora boreale era causata da un gran numero di cigni che, volando verso nord, rimasero intrappolati nel ghiaccio polare e ogni volta che sbattevano le loro ali, nel tentativo di liberarsi, generavano queste splendide luci.
Secondo i vichinghi norvegesi invece era il riflesso del sole sugli scudi delle Valchirie a dare vita all’aurora boreale. Le Valchirie erano le messaggere mandate da Odino per scegliere coloro che dovevano morire in battaglia e per condurli nel Valhalla, affinché potessero appartenere al suo esercito per la grande battaglia finale. L’aurora segnalava quindi che esse erano al ‘lavoro’ e che da qualche parte era in corso una battaglia.

Elisa Polini, blogger (www.unviaggioinfiniteemozioni.it) 

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