Contrariamente a quanto affermato da un ex ministro dell’economia, anni addietro, che sosteneva che “con la cultura non si mangia”, la cultura può dare crescita e sviluppo ai territori e al nostro Belpaese. A dimostrarlo i dati dello scorso anno sul numero di visitatori nei musei italiani.
Se sulla scala delle presenze e delle preferenze dei visitatori, dei turisti, dei cultori d’arte verso i musei italiani viene registrato il trend positivo nel 2016, il Museo Archeologico Nazionale di Taranto, MArTA, è tra i protagonisti di questo incremento. Non solo perché è il terzo museo pugliese per visitatori e tra i primi 55 in Italia, ma perché ha registrato un dato sorprendente: 82.328 i visitatori nel 2016, con incremento del 50 per cento circa rispetto al 2015, e con il 60,46 per cento in più di incassi da bigliettazione: 176.378 euro nel 2016 rispetto al 2015 con 109.921 euro. Maggiorati gli incassi pure del bookshop interno al museo, con il 28,3 per cento di incassi, con introiti pari a 161.485 euro nel 2016 contro i 125.915 euro del 2015.
Il totale degli incassi va ripartito tra Museo e concessionario “Nova Apulia”. Determinanti le politiche e le strategie adottate con l’autonomia speciale con direzione affidata, dal 1 dicembre 2015, ad Eva Degl’Innocenti, vincitrice di un concorso internazionale. Chiara fin da subito la mission della direttrice che ha visto nel MarTa un luogo di inclusione e di dialogo e non un luogo di cultura accademica e distante dai cittadini.
Numerose le iniziative, infatti, nel corso dell’anno, con scuole e associazioni, per aprire le porte del Museo soprattutto ai più piccoli con i laboratori didattici. Parliamo di 133 attività programmate, 150 attività didattiche, 30 attività di studio scientifico e di ricerca, in particolare quello con il Laboratorio di Archeometria dell’Università del Salento finalizzato alle analisi chimiche degli ori di Taranto. Un trend potenziato naturalmente dalla riapertura del secondo piano.
Info: www.museotaranto.org