Domenica 22 Dicembre 2024 - Anno XXII

Il Gard, dove la Languedoc incontra la Provenza

Languedoc arena-di-nimes

Tra la Provenza e i Pirenei, ecco uno storico angolo di Francia tra i più belli del paese, non ancora conosciuto al grande pubblico, come meriterebbe. È la Linguadoca, terra di numerose vestigia romane, fra le quali primeggiano il Pont du Gard e la città di Nimes

Languedoc nimes-cattedrale

Dell’antica provincia di Languedoc – o Occitania, dal nome della lingua tuttora parlata – che si estendeva su gran parte del sud della Francia e che venne annessa alla corona di Francia nel 1229, oggi restano le regioni del Midi-Pyrénées e della Languedoc-Roussillon. Di quest’ultima fa parte il dipartimento del Gard, del tutto simile alla confinante Provenza (da cui è separato dal Rodano), ma rispetto alla quale è meno conosciuto, quasi un gioiello nascosto, dove lo stile di vita è rimasto immutato nei secoli. L’entroterra collinare di questa regione incastonata tra la Camargue e l’Ardeche, è ricco di antichi villaggi e castelli, quiete valli dove i campi di girasole si alternano ai vigneti, ma anche di vestigia romane che meritano una visita.

Museo della “Romanità”

Languedoc I resti dell'antica città fortificata di Gaujac
I resti dell’antica città fortificata di Gaujac

Presto in città sorgerà a Nimes il nuovo Musée de la Romanité, per dare una sede adeguata all’eccezionale patrimonio archeologico attualmente conservato nel Museo Archeologico nell’antico collegio dei Gesuiti. Come molte colonie romane, Nimes aveva il proprio complesso termale; questo era alimentato dal Castellum divisorium, un raro esempio di bacino di distribuzione d’acqua ancora relativamente intatto: qui terminava l’acquedotto del Gard, una chiusa ne regolava il flusso e diffondeva l’acqua in città in cinque direzioni diverse. L’acquedotto di cui fa parte il ponte del Gard era lungo 50 chilometri e portava a Nimes, per solo effetto della gravità, l’acqua delle fonti dell’Eure, che aveva rispetto alla città un dislivello di soli 12 metri. Queste acque, tuttora limpide e abbondanti, sgorgano presso Uzès, splendida cittadina del cosiddetto Gard Provenzale, dove la Languedoc incontra la Provenza.

Un Ponte per dissetare Nimes

Languedoc nimes-pont-du-gard
Il monumentale Pont du Gard

Come il Pont du Gard, sito di Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Si tratta della parte più visibile del monumentale acquedotto romano del 1° secolo che alimentava Nimes, la città più popolosa del Gard. Con i suoi 275 metri di lunghezza e 49 di altezza è il più alto ponte-acquedotto Romano del mondo e cavalca il fiume Gardon, la cui riva sabbiosa d’estate è meta di bagnanti che, anche in canoa, godono di questo corso d’acqua immerso nel verde. Quasi intatto, costruito su tre livelli con archi progressivamente più piccoli salendo verso l’alto, il ponte affascina per la sua bellezza e imponenza, attirando un milione di visitatori l’anno. Quando fu edificato, Nimes contava già 20.000 abitanti e necessitava di molta acqua, anche per le sue fabbriche di ceramiche. La città, fondata nel 27 a.C. da Ottavo Augusto come Colonia Nemausa, merita l’appellativo di “Roma francese” per le quasi perfette condizioni in cui si sono conservati i suoi edifici romani: l’Arena del I° secolo è uno dei migliori esempi al mondo; restaurata nel 1800 per tenervi le corride (in auge ancora oggi) è lunga 133 metri e perfettamente ellittica. Giunto a noi ancor più intatto dal I sec a.C., è l’elegante tempio di Agrippa detto Maison Carrée; circondato da 30 colonne corinzie, custodisce al suo interno pregiati reperti di epoca imperiale, tra cui la ‘Venere di Nimes’.

LEGGI ANCHE  Tel Aviv, il futuro dietro le spalle

Uzès, antiche lotte di fede

Languedoc Il castello del ducato di Uzès
Il castello del ducato di Uzès

Se Nimes colpisce per il suo melange di architettura contemporanea e antica e per il suo dinamismo culturale (ospita numerosi festival musicali e teatrali), Uzès – l’antica Ucezia – è un vero e proprio scrigno medievale dove la modernità non sembra essere penetrata. Con soli 8000 abitanti, conserva intatto il suo ruolo di capoluogo del ducato di Uzès, potente famiglia dei primi duchi di Francia e di sede vescovile (una delle maggiori della Languedoc) fino alla Rivoluzione francese. Sul sul centro abitato troneggia il castello ducale, con le sue alte torri, che appartiene alla stessa famiglia da oltre un millennio. Fortemente protestante, Uzès fu uno dei centri protagonisti della rivolta degli Ugonotti nel 16° secolo, poi particolarmente perseguitati sotto Luigi XIV. Tracce pittoresche dell’antica contrapposizione tra cattolici e protestanti si incontrano tuttora nelle realtà locali del Gard, come nel villaggio di Saint-Siffret dove l’omonimo castello – eccellente opportunità per soggiornare in una dimora d’epoca totalmente restaurata – si identificava all’epoca come rifugio dei protestanti mentre il vicino castello della Commanderie era la roccaforte cattolica, sotto il vescovato di Uzès. Nel villaggio se le diedero di santa ragione!

Nel bel suolo di Languedoc-Provence

Languedoc Il castello di Saint-Siffret
Il castello di Saint-Siffret

Il castello di Saint-Siffret (www.chateau-saint-siffret.com) è gestito dalla stessa famiglia da quattro secoli; all’arrivo si viene accolti dal giovane erede, Alban Silhol, un personaggio sbarazzino (che assicura un servizio impeccabile) che ben incarna lo spirito dei suoi avi, alcuni dei quali furono persino ghigliottinati durante la Rivoluzione. La storia di questa dimora immersa nella pace dei vigneti,con vista meravigliosa sull’immutato paesaggio del Gard, si riflette nei mobili, cimeli e ritratti di famiglia che decorano le stanze. Nei dintorni, le cantine (caves) dei viticoltori offrono la degustazione dei vini della regione ‘Duché d’Uzès’, che ha recentemente ottenuto la certificazione DOC. Antiche strade con filari di platani attraversano le coltivazioni e collegano i borghi medievali (come lo splendido Castillon-du-Gard), dove abbondano le sagre tradizionali. Da non perdere è Terralha, l’annuale festival europeo della ceramica di St. Quentin la Poterie, vetrina di un prodotto locale antichissimo. A pochi minuti da Uzès un’ulteriore testimonianza della presenza Romana sono le suggestive rovine dell’Oppidum (città fortificata) di Gaujac, già insediamento celtico dal V sec. a.C: edificato su un’altura isolata nella foresta, colpisce per la quiete dei luoghi e per la ricchezza dei ritrovamenti (mura perimetrali, complesso termale, templi e granai). Tutt’intorno, colline a perdita d’occhio, immerse nel canto delle cicale…

LEGGI ANCHE  Roma caput Galliae

Il Gard, dove la Languedoc incontra la Provenza
Mappa di Languedoc

Languedoc. Info utili

La Linguadoca-Rossiglione (in francese Languedoc-Roussillon, in catalano Llenguadoc-Rossellò, in occitano Lengadòc-Rosselhon) è una regione della Francia meridionale composta da cinque dipartimenti: Aude (11), Gard (30), Hérault (34), Lozère (48) e Pirenei Orientali (66, Pyrénées-Orientales). Sono inclusi nella regione 14 arrondissement, 186 cantoni e 1.545 comuni.
Le città principali della regione, oltre a Montpellier (Montpelhièr in occitano), sono Nîmes (Nimas in occitano) e Perpignano (Perpinyà in catalano). Nîmes e il suo dipartimento (Gard) vengono, a giusto titolo, considerati parte integrante della Provenza storica mentre Perpignano e il Rossiglione costituiscono l’ultima propaggine settentrionale del mondo catalano. Famosa è anche Carcassonne, città medievale la cui università è stata istituita nel XV secolo. La lingua ufficiale è il francese, ma si parlano anche l’occitano e il catalano.

Visitare la Languedoc: www.languedoc.visite.org/IT

Info turistiche sulla Francia: http://www.france.frwww.france.fr

Condividi sui social: