L’Italia già patria della bellezza per considerarla e valorizzarla non è mai abbastanza. Così è nato tredici anni fa il Premio “Il Parco più bello d’Italia”, un concorso nazionale per valorizzare l’inestimabile patrimonio di parchi e giardini, pubblici e privati, presenti nella nostra penisola.
Il comitato scientifico del Premio “Il Parco più bello d’Italia” per la XIV edizione (2016) ha proclamato vincitori Villa Visconti Borromeo Litta a Lainate, in provincia di Milano per la categoria parchi pubblici (annoverata come una delle meraviglie del mondo) e Villa Melzi d’Eril a Bellagio in provincia di Como, per i parchi privati. Lo scrittore francese Marie-Henri Beyle, noto come Stendhal, amante dell’arte e appassionato dell’Italia dove visse a lungo, scrisse: “… dai giardini di Villa Melzi d’Eril si gode la più straordinaria veduta al mondo”.
Questi gioielli naturalistici sono stati selezionati tra gli oltre 1.000 partecipanti al concorso, iscritti al network dei Parchi Più Belli d’Italia, che da tredici anni promuove un turismo verde alla scoperta dei gioielli del patrimonio paesaggistico e botanico italiano.
Due parchi, entrambi in Lombardia, molti diversi per la loro storia e per l’emozione che offrono al visitatore. Immanuel Kant, filosofo tedesco, disse dei giardini che è “l’arte che dispone in modo bello i prodotti della natura”.
Un terzo parco vincitore del sondaggio tra gli utenti del network www.ilparcopiubello.it, votato da una Giuria popolare, è andato ” al Parco di Villa Sorra di Castelfranco Emilia in provincia di Modena.
“Il Premio Il Parco più bello d’Italia intende promuovere la cultura e la conoscenza del nostro inestimabile patrimonio, per rendere questi beni apprezzabili non solo da una ristretta cerchia degli specialisti, ma soprattutto dai giovani e da un vasto pubblico nazionale e internazionale”, ha spiegato Leandro Mastria, presidente del Premio.
Un po’ di storia: Villa Visconti Borromeo e Villa Melzi d’Eril
Villa Visconti Borromeo Litta, una delle più suggestive residenze nei dintorni di Milano, ha un giardino tardocinquecentesco di circa tre ettari aggiornato nel Settecento e impreziosito dalla carpinata, che con i suoi ottocento metri di lunghezza, rappresenta l’esempio più lungo d’Europa, un “corridoio verde” utilizzato dai signori come passeggiata soprattutto nella stagione estiva.
Altri punti di interesse sono la settecentesca fontana di Galatea decorata con otto statue rappresentanti divinità protettrici dei lavori agricoli, il prezioso patrimonio botanico con splendidi esemplari arborei appartenenti a 56 specie differenti tra cui il raro Ginkgo biloba che pare risalire all’Ottocento; da ultimo, l’articolato Ninfeo (un unicum nel suo genere), riccamente decorato con mosaici, stucchi, pitture e giochi d’acqua, dove erano esposte le pregiate collezioni del proprietario, il conte Pirro I: capolavoro unico nel suo genere.
Dal 1971 la villa è proprietà del Comune di Lainate che ha promosso diversi interventi di restauro, tra cui la riqualificazione delle ottocentesche serre delle orchidee, di recente inaugurate. La villa è un riuscito esempio di gestione e valorizzazione di un bene pubblico, con il positivo coinvolgimento di volontari. Villa Litta rimane aperta fino alla fine di ottobre con le visite al Ninfeo e con il parco dai meravigliosi colori autunnali, e poi riprende a maggio.
Villa Melzi d’Eril a Bellagio nacque come residenza estiva di Francesco Melzi d’Eril, vicepresidente della Repubblica Italiana al tempo di Napoleone (1801-1803). Il progetto, affidato all’illustre architetto Giocondo Albertolli, fu eseguito dal 1808 al 1810.
La costruzione, perfetta espressione dello stile neoclassico, è circondata da incantevoli giardini dove campeggiano statue classicheggianti e piante secolari ed esotiche.
La passeggiata a lago lungo il viale dei platani, la cappella affacciata sul porticciolo di Loppia, il padiglione museo nell’aranciera adiacente alla villa, si ispirano anch’essi ai canoni eleganti, equilibrati, rigorosi dell’arte neoclassica.
Autentico spirito romantico emana invece dai gruppi di rododendri giganti e di azalee sparsi sui prati e lungo i pendii, verso l’idilliaco laghetto.
Non a caso qui trovarono ispirazione il musicista Lizst e lo scrittore Stendhal, ospiti della villa come altri celebri personaggi del mondo della cultura e della politica. La dimora e il giardino – oggi Monumento Nazionale nell’insieme – sono tuttora di proprietà privata ma in gran parte accessibili al pubblico.
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