Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Milano “Oh me bèla madunina…”, l’Italia e le sue bellezze

Milano

Considerazioni sul turismo e sulle città maggiormente frequentate dai turisti nostrani e stranieri. Dal grande museo all’aria aperta che è Venezia alla capitale. Da Firenze che sprofonda a Napoli per finire a Milano dal sostanzioso appeal turistico

venezia
Venezia

Riflessioni sul turismo che, beninteso, sempre “turisticamente parlando”, anche se amare probabilmente non interesseranno al ministro del Turismo e tantomeno all’Enit, quella istituzione-‘carrozzone’ che dovrebbe promuovere proprio il turismo.
Venezia è diventata un (grande) museo all’aria aperta ma (tranne qualche miliardario e due o tre petrolieri texani) ci restano in pochi a dormire (una notte in albergo, un mutuo). Nel sud, in pratica, il turismo non esiste. La Sicilia potrebbe essere l’Andalusia d’Italia, ma per carità di patria meglio non fare paragoni.
Roma (lasciamo perdere) è quella che è (basta leggere i giornali e se poi non ci fossero l’appeal e i danèe del Vaticano ma tiremm innanz) ma è anche vero che sui rumàn non è il caso di infierire oltre misura, fosse solo per il fatto che a furia di portare la civiltà nel mondo non gliene è rimasta più a loro.
A Firenze è venuta giù una bella (ma proprio bella) fetta di Lungarno, mezza città al buio e adesso staran lì a menarla con la loro bella parlantina, blablabla e danno solo aria alla  bocca.
Napoli non sarebbe mica brutta ma ormai (tutta colpa di quegli scavezzacollo del web) le info girano e ci sono parole, tipo Camorra, degrado, Scampia, Fuochi fatui o puzzolenti, o quel che l’è, che non invitano a far la valigia e andarvi.
E Milano (invece, e viaggiatoriamente parlando), sta andando alla grande!!!, gente in giro, turisti compresi (che si fermano pure a dormire!), avvenimenti (moda, saloni, convegni, financo la finale balompedica (Hala/forza Madrid! nel senso di Real) di Champions con mezza Madrid –per quasi due secoli capitale del Milanesado- tra strade e piazze, hotels e ristoranti), da vedere, a Milano, non molte ‘highlights’, Duomo – Cenacolo – Scala, mica tanta roba, ma tutte bellissime, anzi magnifiche, di primissima scelta (e pure ben tenute) dopodiché i gitanti (come detto, in grandissimo aumento!) vanno a divertirsi. Vabbè mancheranno grandi panorami, vestigia, scavi (tipo Pompei, ma perché, così belli, li tengono –quasi- sempre –sindacalmente- chiusi?) e mancherà pure ‘O Sole Mio’, ciò non di meno pare che a Milano si divertano, financo in (new entry) una (ok non è Mergellina ma mica si può aver tutto dalla vita) darsena con (pure!) bateaux mouche e motor boat (sul Navìgli, pensa tu!) il tutto per la (meneghina) serie: “Alzare il culo e fare andare le chiappe” (e lungostrada le idee vengono …).

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Madonnina
Madonnina Milano

Ma veniamo –mitteleuropamente- al sodo, sperando che al sodo vengano pure quelli dell’Expò. Un altro ottimo prodotto del Turismo milanès, ancorché sarebbe stato il caso di pensarci prima, e non dopo (o forse penseranno a babbo morto) su cosa farne di quell’enorme luna park, vabbè forse non culturato come promesso (ma non si doveva parlare di scienza invece che di frittelle?), comunque dall’innegabile, e sostanzioso, appeal turistico.
Ma tiremm innanz e si concluda.
1) Meditazione: “Chi volta el cü a Milàn volta el cü al pan” (mi si perdoni l’ortografia precaria causa nascita nella città di quei pidocchiosi dei Savoia, l’ha detto il Giuanìn Brera).
2) Ispirazione: grande il maestro Giuanìn D’Anzi!!!) e ‘taca banda’ per cantare la sua… “Oh mè  bela madunina, che te brilet de luntan … tuta d’oro e picinina …. Ti te dominet Milàn … sota ti se viv la vita, se sta mai cui màn in màn, cànten tucc luntàn de nàpule se moer però vegnen chì a milàn, terùn…”.
3) Lacrimuccia e un bel Bitter al Zucca (detto anche Camparino…) in Galleria …
p.s. Per Milàn intendesi il nome della città (scritto in milanès), non certo quello della seconda squadra (non solo in ordine alfabetico) di futbal di Milan.

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