Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

No alle trivelle si al mare: conserviamo i tesori della natura

Trivelle a Polignano a Mare

Il 17 aprile prossimo si tiene il referendum anti-trivelle per le ricerche petrolifere nel mare Adriatico. La nostra opinione a riguardo

No trivelle

Mi rendo conto che un discorso sul referendum del 17 aprile prossimo, voluto per dire no e basta alle trivelle in mare per le ricerche petrolifere, può sembrare strumento di propaganda politica e, quindi, non attinente all’indirizzo giornalistico e alle scelte editoriali della testata. L’argomento è tale, però, che non si può fare a meno di intervenire se e soprattutto, da un punto di vista turistico, culturale, balneare, commerciale, bisogna tutelare una risorsa naturale e paesaggistica quale è il mare. Un po’ di buon senso dovrebbe indurre a prendere una decisione con l’esprimere un voto negativo e contro questi esperimenti, finalizzati a ricercare risorse nel mare per favorire alcuni e danneggiare altri.

Mare, imparare ad amarlo e rispettarlo

Trivelle referendum

A noi villeggianti, vacanzieri, bagnanti, gestori degli stabilimenti balneari e delle strutture ricettive gli interessi delle grandi aziende petrolifere importano poco. L’uso del mare deve essere lo stesso per il quale il dono ci è stato fatto. Altri usi che scempino, sventrino, deturpino sono lontani e devono essere lontani dal condividere tutto in nome del progresso o di un progresso che storpia, rovina e distrugge. Il nostro mare, invidiato e invidiabile deve conservare la sua vocazione naturale. Quale luogo di pesca, di approdo di navi ed imbarcazioni; come luogo di balneazione per la salute del corpo, del fisico e della pelle. Le nostre coste devono essere lasciate libere, non attaccate selvaggiamente ora dalle trivelle ora dai tubi del gasdotto. Devono poter continuare ad essere luoghi ameni e non industrializzati da coloro che pensano ai loro profitti, incuranti di tutelare la vita umana in tutte le sue ragionevoli e razionali espressioni. La Puglia, l’Abruzzo, le parti basse e alte dell’Adriatico, devono continuare ad essere fornitrici di buon pesce, di buon mare, di belle spiagge incontaminate e non contaminabili. Il mare come vera risorsa economica a fin di bene e non come fonte su cui speculare e sfruttare quei fondali dove si annidano la flora e la fauna marina: gioielli di bellezza, di decoro, di incanto, di originalità, di ricchezza vera.

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No alle trivelle per salvaguardare la natura

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, quindi, cercando di salvare e salvaguardare le peculiarità di quel sacro suolo baciato dal sole della storia, dell’arte, della cultura e della natura. Dalla luce della speranza, dal fuoco della fede, delle tradizioni popolari e contadine dei messapi, dei greci e dei bizantini;  dalla natura dei colori, dai colori della natura; dalla voglia di vivere, non con le speranze dell’oggi senza prospettive, ma con le certezze del domani e di sempre, fatte di progresso, di benessere economico saldo, sicuro e duraturo. Un voto in segno di rispetto per il creato, per l’ambiente, per la sua conservazione; per rimodellare un nuovo assetto sempre più compatibile con la vivibilità e non con la morte, con la coralità della vita da scoprire e riscoprire in tutta la sua essenza.

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