Domenica 24 Novembre 2024 - Anno XXII

Valencia, la città tra futuro e passato

Valencia panorama delle citta

Innovazione e vivibilità, la Valencia futurista ha saputo reinventarsi conservando lo spirito antico. Il turista e il visitatore di ogni età può goderla pienamente girandola a piedi. La città li accoglie con l’ordine e la puntualità dei mezzi pubblici ma anche con menù anticrisi e poi arte, architettura e tanto divertimento…

Valencia, la città tra futuro e passato

Dopo Barcellona e Madrid, Valencia per numero di abitanti (circa 800 mila) è la terza città della Spagna. Il bello di questa città è che ha saputo reinventarsi, conservando l’anima antica, ma abbinandoci aspetti che hanno saputo “tinteggiarla” di nuovo. E così scopri che fuori dalla città vecchia c’è un mondo nuovo che ti aspetta. Una spettacolare Marina Real Juan Carlos I rimessa a nuovo nel 2007 per la partenza dell’America’s Cup e un circuito cittadino per la F1 che fa concorrenza a quello di Montecarlo… E poi ancora una spiaggia di sabbia fine come quella di La Malvarrosa che è colore, incanto e accoglienza. Valencia ti riceve con l’ordine e la puntualità dei mezzi pubblici. Autobus e metro che ti portano ovunque con la frequenza di chi non deve perdere la giornata nell’attesa. Valencia è il sole e l’azzurro della Spagna, è un’area pedonale sicura e “monumentale” ed è il verde di parchi infiniti. Non c’è bisogno di fare indigestione di musei (anche se ce ne sono ben 34) a Valencia. In questa città ci vivi e ci “mangi” dentro.

Valencia scoperta e amata dagli italiani
Uno sorso di
Uno sorso di “horchata” da Santa Catalina

Sempre più italiani hanno imparato non solo a scoprirla, ma anche a tornarci, invogliati dai voli low cost (l’aeroporto de Manises è a 10km e 20 minuti dal centro a cui è collegato dalla metro, con due linee, la 3 e la 5) che ti tolgono l’inverno e ti assicurano, perlomeno, la primavera eterna. Prendetevi un break e in meno di due ore volate a mangiare paella (rigorosamente di marisco) e bere horchata (bevanda rinfrescante con acqua, zucchero e il latte estratto dalle radici di una pianta simile al papiro). Fatelo con calma e gustatevi ogni secondo, senza rincorrerlo. L’intera città si suddivide in distretti, mentre il centro storico si compone di tre quartieri: il barrio del Carmen, il centro historico Nord e quello Sud. Li girate tranquillamente a piedi, con la vostra digitale compagna fedele. Vi accorgerete che, nonostante la crisi che non ha certo fatto sconti alla Spagna, questa è una città di grande dignità. Non ci sono clochard, non ci sono questuanti neppure davanti alla Cattedrale.

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Valencia e la sua Cattedrale: romanico, barocco e gotico
La cattedrale simbolo della città
La cattedrale simbolo della città

Da lì è una godibile camminata (un paio di chilometri) arrivare fino in centro attraverso il verde che oltrepassa il fiume Turia. Un balzo dal futuro al passato, di cui Valencia è orgogliosissima. Il cuore storico risale in buona parte al ‘400, quando era il più grande insediamento dell’Europa cristiana e la sua Cattedrale, costruita originariamente nel 1262, e restaurata nei secoli successivi, resta un gioiello per varietà di stili: romanico, barocco e gotico. Stupende le vetrate e l’imponenza delle navate. A soli 200 metri dalla Cattedrale, la basilica della Vergine, chiesa barocca del XVII secolo: è il simbolo della città ed è al centro della festa più importante, quella di “Las fallas”, che saluta l’arrivo della primavera. Sotto il profilo religioso c’è l’offerta di fiori alla Vergine degli Abbandonati, patrona di Valencia. Migliaia di falleros e falleras in abiti tradizionali giungono da ogni parte della Comunitat Valenciana e, con una particolare coreografia, portano l’offerta della loro città alla Vergine.

E poi al museo tra arte e storia
Valencia, la città tra futuro e passato

Per quanto riguarda i musei, vi diamo tre indicazioni, in ordine di preferenza personale: il Museo della Ceramica (Gonzalez Marti), con la gran facciata in alabastro e le scultore che la sovrastano. Al suo interno un suggestivo percorso storico e tematico tra vasi, vassoi, piatti, quadri e oggettistica di ogni epoca, con i trencandis a farla da padrone. Il Museo taurino, fondato nel 1929, che racconta la storia della tauromachia valenciana con oggetti e foto che vanno dal XIX secolo ad oggi. E dal museo potrete accedere direttamente alla neoclassica plaza de toros, inaugurata nel 1859. Per lungo tempo fu la più grande di Spagna, con una capienza di 16.850 spettatori. È stata dichiarata monumento storico artistico nazionale dall’Unesco nel 1983. Il Museo delle Belle Arti di Valencia che tra l’altro ospita opere di Pinturicchio, Andrea Del Sarto, Van Dyck, Murillo, Velazquez, El Greco e Goya. E se ci andate di domenica l’ingresso è pure gratuito.

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Il mercato delle pulci a Plaza Redonda
Il Mercato Centrale
Il Mercato Centrale

Poco più avanti le due torri gemelle, quella di Quart e quella di Serrano, parte delle antiche mura della città. Se siete amanti del Liberty-Art Nouveau (in spagnolo lo stile Modernista, lo stesso di Gaudì a Barcellona) non dovete perdervi né il Mercato Centrale, edificio imponente al cui interno sono ospitate oltre 900 banchi di spezie, frutta, verdure, pesce e gli immancabili prosciutti di Salamanca, né la Stazione ferroviaria del Nord, la cui prima pietra fu posata nel 1906 per essere inaugurata 11 anni più tardi. Il vestibolo principale della stazione è in legno adornato da svariati mosaici coi trencandis. Bellissimo, da fotografare in ogni angolo. E poi ammirate con la luce del giorno ma anche con l’illuminazione notturna la Plaza del Ayuntamiento, animata dalla fontana centrale e dalle colorate bancarelle di fiori su quella che assomiglia a una rambla in miniatura. E da qui si diramano le vie dello shopping, con Calle Colon decisamente chic per la presenza delle boutique delle grandi firme internazionali. Per tutti tappa obbligatoria al grande magazzino El Corte Ingles, che strizza l’occhio con il 10% di sconto ai turisti stranieri. La domenica mattina tappa irrinunciabile è il mercato delle pulci a Plaza Redonda, andateci presto e non ve ne pentirete…

Valencia a prezzi accessibili
Le architetture futuriste della Città delle arti e delle scienze
Le architetture futuriste della Città delle arti e delle scienze

Valencia vive di menù anti-crisi (nei 10 euro c’è pure la paella), di saldi che rasentano il sottoprezzo, di mercati rionali dove la vendita dell’abbigliamento usato non è una vergogna ma il trend. Anche gli hotel sono accessibili e se è vero che la qualità la paghi è altrettanto reale che con 40 euro trovi un alloggio centrale di tutto rispetto. C’è chi va a Valencia solo per godere dell’architettura della Città delle arti e delle scienze, l’enorme complesso futuristico disegnato dalla genialità del concittadino Santiago Calatrava, i cui lavori sono iniziati nel 1996. Oggi è considerato uno dei più importanti esempi di architettura contemporanea, con le sue cinque aree tematiche dalle forme spettacolari e dai materiali luccicanti che si stagliano nel cielo, collegate tra loro dal grande Puente L’Assut de l’Or. A voi, come agli oltre 4 milioni di visitatori annuali, resteranno impressi El palau de les Arts Reina Sofia (centro d’arte e Opera house, caratterizzata dai trencadis, pezzetti di vetro o ceramica a mosaico), l’Hemisferic (Imax cinema, planetario e laserium), l’Umbracle (giardini sopraelevati con patio), el Museu de les Ciencies Principe Felipe (una struttura a forma di fiore di loto che ospita il museo delle scienze), l’Oceanografic (museo oceanografico all’aperto, con una capacità pari a 15 piscine olimpiche). Tanti bimbi e tante foto. Una caffetteria di gusto e numerose esibizioni a tema durante l’anno.
Amici, non servono altre indicazioni per Valencia se non quella di starci “dentro” il più possibile. La “movida” non è solo una moda notturna, ma il vostro modo di trovare piacere in ogni angolo della città. Ci riuscirete fin dalle prime ore del giorno…

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