Apro l’elenco con il giro del mondo del lusitano Magellano, storica impresa superata solo ultimamente dai voli spaziali della cagnetta Laika e di Gagarin, e infine dalla stratosferica gita sulla luna targata Usa. Rivolgo un riverente pensiero all’attraversamento del Charco, la pozzanghera (così è familiarmente chiamato dagli hispanohablantes l’oceano Atlantico) capitato al xenese Colombo. E chiudo una mia ideale classifica dei grandi viaggi doc (accertati e documentati, perché Ulisse potrebbe aver narrato a Omero delle grandi balle…) con l’impresa del venexian Marco Polo (che i miei amici croati vogliono nato a Curzola, ma la querelle poco conta perché a quei tempi l’isola apparteneva alla Serenissima) autore della …Milionaria megagita dall’Adriatico alla Cina.
E qui giunti, alle scoperte e/o trasferte testè citate aggiungerei, si parva licet, l’ambasceria di Ruy Gonzalez de Clavijo dalla Castiglia a Samarcanda compiuta in tre anni all’inizio dell’ultimo dei cosiddetti secoli bui.
Una spedizione, viaggio, di notevole interesse quanto a durata, epoca storica, vicende e situazioni politiche affrontate, prova ne sia – curioso dettaglio – che nel Belpaese (sempre così avaro di pubblicazioni, soprattutto di carattere storico – scientifico) sono quasi contestualmente usciti (ben) due libri narranti il complicato viaggio dalla Spagna alla mitica città, massima attrazione turistica dell’odierno Uzbekistan.
Due volumi per un incredibile viaggio
Due volumi: “Viaggio a Samarcanda 1403 – 1406, un ambasciatore spagnolo alla corte di Tamerlano”, a cura di Paola Boccardi Storoni, Viella editore; e “Dal mare di Alboran a Samarcanda, diario dell’ambasciata castigliana alla corte di Tamerlano” a cura di Anna Spinelli, Fernandel scientifica editore. I due volumi raccontano la stessa coinvolgente vicenda, svoltasi lungo un itinerario che qualunque valido viaggiatore intrigato da storia e geografia amerebbe ripercorrere.
Non senza notare che già in quei tempi – nonostante distanze impossibili, precarietà di trasporti e di vie di comunicazione – intercorrevano relazioni diplomatiche tra i principali personaggi della storia, stupisce apprendere che l’ambasceria di Ruy Gonzalez de Clavijo era composta da altri due diplomatici e che con il terzetto spagnolo viaggiava, di ritorno a Samarcanda, un ambasciatore inviato da Tamerlano nel cuore della Spagna alla corte di Enrico III re di Castilla y Leòn.
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Viaggio a Samarcanda 1403-1406. Un ambasciatore spagnolo alla corte di Tamerlano
Un itinerario che lascia a bocca aperta
E per convincere l’aficionado ai viaggi a leggere uno dei due libri (peraltro, come detto, pubblicati pressoché contestualmente e dallo stesso contenuto) non occorre molta fantasia, basta segnalare le località (e i mari attraversati) citate nel suo diario: partenza il 2 marzo 1403 da Cadice, (Mediterraneo), Ibiza, Bocche di Boniifacio, Gaeta, Stromboli, (Mare Ionio), Citera, (Mare Egeo), Mitilene, (Dardanelli), Istanbul/Costantinopoli, (Mar Nero), Sinop, Trebisonda, Erzurum, Tabriz, Teheran, Damqan, Termez, Samarcanda. Non molto differente fu l’itinerario del ritorno, che vide Ruy Gonzalez de Clavijo transitare per Bukhara, addentrarsi nell’Armenia, nel Tirreno navigare fino a Genova per sbarcare a Cadice e terminare l’ambasciata/spedizione poco a nord di Madrid, ad Alcalà de Henares il 24 marzo 1406.
Un grande viaggio non può non avere per protagonisti, attivi o passivi, grandi personaggi. E nel diario di Ruy Gonzalez de Clavijo giganteggia un grande della storia universale, uno di quei personaggi che cambiarono le vicende umane, Tamerlano.
Non c’è pagina (o solo raramente non è presente) dell’intrigante racconto in cui non si citi il fondatore dell’impero Timuride, il cui nome era Timur Barlas, detto anche Timur-i-Lang, ‘Timur lo Zoppo’, da cui, nei nostri volumi di storia, Tamerlano.
Morale finale, con suggerimento turistico: leggere il resoconto della lunga gita diplomatica di Ruy Gonzalez de Clavijo eppoi correre a vedere quant’è bella Samarcanda.
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Dal mare di Alboran a Samarcanda. Diario dell’ambasciata castigliana a Tamerlano (1403-1406)
1 commento su “Un Viaggio da mito? 600 anni fa, dalla Spagna a Samarcanda”
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