Giovedì 26 Dicembre 2024 - Anno XXII

Galatina paese delle meraviglie per arte e cultura

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Posto nel Salento centrale Galatina è un comune della provincia di Lecce che raccoglie innumerevoli meraviglie storiche come la basilica, romanico-gotica, di Santa Caterina d’Alessandria. Tente bellezze sconosciute al mondo e agli italiani che meriterebbero un’adeguata promozione

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Interni della Basilica di Santa Caterina d’Alessandria a Galatina

Giunta alla 4a puntata la narrazione della Gita per scrittori turistici nel Salento (roba da Via col Vento), quindi superato il segnale di guardia, mi affretto a spiegare che questo eccesso di grafomania non è dovuto a mie prolissità bensì alla estrema densità del programma architettato dalla  già abbondantemente lodata Carmen, che ci ha portato in posti ben più meritevoli delle solite due righe. Mica facile glissare, non narrare che mi sono risultate assai belle le Marine nel comune di Melendugno e che non vivendosi di solo pane mi è pure toccato gustare tante buone orecchiette strascicate e gaudiose bottiglie di Negroamaro. Ma soprattutto provate voi a contarla su succintamente, a contenere gli spazi descrittivi dopo un’escursione virgiliana nelle Grotte di Castellana e/o, più ariosa tra i Trulli di Alberobello. Ripeto, mica facile.
E parimenti temo ahimè di sforare la pazienza del lettore (sempre che abbia di meglio da fare e non finisca davanti alle tivù generaliste) nel prosieguo di questo umile reportage laddove tento di spiegare perché mi sono (davvero) piaciute tante altre chicche turistiche del Salento. Mi riferisco a Galatina, Nardò, la costa del Canale d’Otranto e Castro. Oltre, beninteso, last but not least (così dicono i bravi scrivani di turismo) la barocca capitale, Lecce, che – non me ne vogliano i baresi – è per me la città più importante delle Puglie, soprattutto per arte e cultura. Eppoi c’è anche la messapica Cavallino, che fortunatamente è località turistica (davvero) ben meritevole di una visita – castello e chiesa Madre – sennò avrei dovuto comunque elogiarla imperocché lì la Musa Carmen medita e progetta le gite per noi gazzettieri.

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Pasticciotto Show

Il tipico pasticciotto leccese
Il tipico pasticciotto leccese

Ed entro in cronaca diretta informando che a Galatina mi sono: 1) “Culturalmente intrigato”; 2) “Palatalmente divertito”; 3) “Turisticamente incazzato”.
E mi spiego. “Cultura”: curiosa la vicenda della tarantola, Lycosa Tarantula così chiamata da fine ‘400 dalle parti (di qui il nome) di Taranto, un ragno abbastanza innocuo (il morso ti fa solo zompare, e balli la Tarantella, figlia del Tarantismo, tutto spiegato nella Cappella di San Paolo) mentre in aree più selvagge del mondo consimili pelose aracnidi producono danni peggiori (ma per gli indigeni di Brasile, Cambogia e Venezuela costituiscono pure una leccornia).
Divertimento palatale”: in un bar (con una cameriera di cui mi sono innamorato d’amblè, ay ay ay quando mai fu invitata pure la mia sposa …) fianco alla Chiesa Matrice un Pasticciotto Show voluto dalla Musa Carmen mi ha permesso di conoscere questo dolce che (mi han detto) più salentino non si può. Buono.

Monumento nazionale

Chiesa di Santa Caterina - Affreschi della terza campata - Storie del Nuovo Testamento
Chiesa di Santa Caterina – Affreschi della terza campata – Storie del Nuovo Testamento

Incazzatura turistica”: sopravvenuta durante e dopo la visita della romanico – gotica basilica di Santa Caterina d’Alessandria, dichiarata monumento nazionale nel 1870. Una meraviglia storica: Raimondello Orsini del Balzo la fece edificare tra il 1369 e il 1870, per custodire la reliquia del dito di Santa Caterina d’Alessandria; il principato di Taranto, la principessa Maria d’Enghien, le Crociate….quante vicende non solo cittadine  all’interno di questa basilica, Leggenda Aurea di Galatina. Ma Santa Caterina costituisce soprattutto una meraviglia artistica, quelle cinque navate affrescate, e pensi a Giotto, agli inizi della gloriosa pittura che fiorì nell’Italia Felix del Rinascimento. Ahhh l’”incazzatura turistica”, ça va sans dire vituperante chi dovrebbe (o almeno tentare di) promuovere, operare, gestire, il Turismo nel Belpaese e conducente una domanda. Premesso che tanti se non tantissimi potenziali turisti (belpaseani, non parliamo, poi, stranieri) poco, o niente, sanno dell’eccelsa Santa Caterina di Alessandria a Galatina (e parimenti poco, o niente, sanno di tanti altri eccelsi monumenti –e/o località cosiddette minori- ‘sparsi’ nel Belpaese: qualche esempio tra mille? Sabbioneta, la Certosa di San Lorenzo a Padula, Montecarlo nella Lucchesia, Este etc etc etc…), mi chiedo perché mai gli Addetti ai Lavori Turistici Ltaliani (in primis l’Enit, ma chi è/era costui?) l’hanno sempre, e solo, menata facendo la rèclame sempre e solo a Roma, Venezia e Firenze, città già arcinote in tutto il mondo? Perché mai, dunque, invece delle solite menate (i tiggì a ferragosto: “vaporetti affollati sul Canal Grande” –e ce credo…-) delle solite città che mai hanno avuto bisogno di “pubblicità” (ancora un po’ e a Venezia entreranno solo tot turisti -beninteso a pagamento- andata e sosta di mezzora in piazza San Marco) non si parla, quasi mai, di chicche turistiche quantomeno nuove?
E vabbè, ubi maior minor cessat, ma Santa Caterina di Alessandria a Galatina è davvero bellissima, anzi (come garantiva un cartellone sull’autostrada Torino – Milano reclamizzante un ristorante, antàn c’erano pure quelli) vale il viaggio…

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Leggi le altre puntate:
1. “Salento, terra di sorprese e meraviglie
2. “La puglia di sotto e i piaceri della tavola
3. “Alberobello e il mistero dei trulli
5. “La gita sta finendo, arrivederci Salento

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