Noto come El Camino Real, il reticolo viario che include lunghi tratti della US101 parte da Sonoma, a nord di San Francisco. Dopo 966 chilometri, giunge a San Diego, nei pressi del confine con il Messico. La strada segue – più o meno – l’antico percorso che collegava 21 insediamenti missionari. Insediamenti che i francescani e i gesuiti, hanno edificato tra il 1700 e la metà dell’800 sul territorio californiano.
Diverse vie di comunicazione che collegano longitudinalmente le città della California, portano ancora oggi questo nome. Il solo tratto originale (sterrato) della strada settecentesca, si trova accanto alla Missione di San Juan Bautista, nell’entroterra della Monterey Bay. Qui l’antica mulattiera corre parallela alla faglia di San Andrea, segnalata dal rilevante dislivello rispetto alla Highway 101.
Questa storia inizia il 16 luglio 1769, quando fu eretta una grande croce nel luogo ove ora sorge la missione di San Diego de Alcalà, la prima sul territorio californiano. Da quel giorno, fino al 4 luglio 1823, giorno dell’inaugurazione della Mission San Francisco Solano, a Sonoma, l’opera instancabile dei monaci, ha tracciato un seducente percorso nei pressi della costa del Pacifico, ancora oggi percorribile. Oltre al carattere prettamente religioso del trail (tutte le missioni sono ancora attive), il territorio attraversato da questo suggestivo itinerario, regala numerosi spunti di interesse paesaggistico e culturale, dai vigneti di Sonoma e Napa Valley, passando per i superbi campi da golf della penisola di Monterey, per l’imponente Big Sur, la metropoli hollywoodiana, la città nel deserto di Palm Springs, fino alle spiagge assolate di San Diego.
Da Sonoma a Monterey
Famosa per i suoi vini pregiati, Sonoma viene ricordata storicamente per essere stata la Capitale della Repubblica di California. Un effimero Stato indipendente nato il 14 giugno 1846, nel corso della guerra messicano-statunitense. Uno status che durò soltanto 26 giorni, quando l’esercito americano assunse il controllo dell’area il 9 luglio 1846.
Di questa brevissima avventura, rimane solo la Bear Flag, la bandiera con l’immagine dell’orso. Ancora oggi nel vessillo dello Stato della California. Con la parallela Napa Valley, il territorio di Sonoma è un punto di riferimento dell’economia californiana.
Le sue qualificate produzioni vinicole hanno conquistato i mercati di tutto il mondo. Queste uve pregiate, muovono un giro d’affari di circa 35 miliardi di dollari l’anno. Sono un migliaio le aziende di tutte le dimensioni, visitate ogni anno da quasi 5 milioni di appassionati. Tra le chicche da non perdere, ricordiamo l’azienda vinicola Castello Amorosa, di Dario Sattui. Sattui ha ricostruito un tipico castello medievale italiano. Ha portato in questo territorio – pietra dopo pietra – muri ed arredi dell’intera fortezza toscana, inclusa una vergine di ferro; un rarissimo strumento di tortura medioevale, acquistato in un mercato di Pienza per 30.000 euro.
San Francisco: turismo da 9 miliardi di dollari l’anno
Scendendo poco più a sud, ci aspetta Union Square. 49 miglia quadrate di shopping, food e leisure più famose al mondo, l’autentico cuore di San Francisco. Il turismo in questa città genera un giro d’affari di quasi nove miliardi di dollari l’anno. La spesa media giornaliera va da 250 a 300 dollari a testa.
Tra gli hit da non perdere: Chinatown, il più antico (1850) e probabilmente il più grande tra i quartieri cinesi negli USA, l’icona identificativa è la porta d’accesso formata da tre suggestive arcate; Lombard Street, con i suoi otto tornanti su cui non è possibile superare (solo in discesa) la velocità di cinque miglia orarie (8 km/h); il Golden Gate Bridge, simbolo della città. Il ponte arancione che scavalca l’Oceano Pacifico nel punto in cui entra nella Baia. Anche se il mito rimangono i tram a cremagliera – i famosi cable car – che sferragliano lungo le altrettanto famose strade di San Francisco, classificata nel 2013 da Lonely Planet al primo posto quale miglior destinazione turistica al mondo.
Half Moon Bay: surfisti e campi di zucche
Percorrendo le strade che un tempo costituivano El Camino Real, ecco Half Moon Bay, con il porto di Pillar Point, la città fantasma di Purissima, e la spiaggia di Mavericks, conosciuta come il paradiso dei surfisti, dove le onde raggiungono anche l’altezza di 10 metri.
Half Moon Bay, è una seducente, piccola città dal tipico sapore californiano che rimane però ancorata alla propria tradizionale economia agricola (è la riconosciuta capitale mondiale della zucca), che tocca il suo punto più alto di visibilità in occasione dell’Half Moon Bay Pumpkin Festival – una sorta di campionato del mondo – che si tiene ogni anno, ed al quale partecipano circa 100.000 visitatori.
California: il grande acquario di Carmel
Imboccando la Cabrillo Highway n° 1 che conduce a sud, ecco infine Carmel. Una città nella foresta, conosciuta soprattutto come la mecca delle arti sceniche ed audiovisive. È affaccita su una spiaggia bianchissima di circa un miglio di lunghezza a poca distanza da Monterey. Il suo grande acquario ospita più di 35.000 animali e vegetali, che rappresentano circa 550 specie di pesci (tra cui gli squali martello), invertebrati, mammiferi, rettili, uccelli e piante acquatiche.
In questo tratto di costa, sotto le acque, si trova una voragine sottomarina due volte più profonda del Grand Canyon. Qui va in onda l’adrenalinica osservazione della migrazione delle balene grigie (circa 7.000 ogni anno) che transitano molto vicino alla costa. Assolutamente da non perdere infine, uno slow tour lungo la 17 th Miles Drive. Una strada panoramica di circa 25 chilometri, che attraversa la penisola di Monterey da Pacific Grove a Pebble Beach, lambendo la costa del Pacifico ed i più famosi campi da golf della California.
Only for food fan’s: santuari gastronomici di San Francisco
Poliedrica città dei cable car e dei seducenti locali del Pier 39, San Francisco si è aggiudicata la seconda edizione dei Saveur awards. A organizzarli l’omonima rivista americana specializzata in food and travel. I lettori hanno consacrato la città californiana come la migliore destinazione culinaria degli Stati Uniti.
Premio aggiudicato al ristorante Slanted Door (t. 415 8618032) votato come migliore degli Stati Uniti, e del ristorante Quince (t. 41 57758500) che ha invece vinto il premio per la qualità del servizio offerto.
Noi segnaliamo il Fog Harbor Fish House, creato dalla famiglia che ha sviluppato il Pier 39 di San Francisco. Ogni giorno si servono pesce e crostacei freschissimi, anche se il vero mito sono i bocconcini di riso con polpa di granchio, parmigiano, aglio, olio di oliva e sale.
Al n° 333 della O’Farrel Street, nei pressi di Union Square, troviamo l’hotel Hilton. Al piano terra, l’Urban Tavern è un eccitante gastropub che serve la miglior zuppa di cipolle della West Coast, ed una torta al triplo cioccolato da… Oscar.
Nei pressi di Chinatown, al 640 di Sacramento Street, il Ristorante Palio D’Asti, sconfessa una delle regole base dell’italico viaggiatore, che impone di evitare i ristoranti italiani all’estero. Suggeriamo i fedelini di grano duro con granchio Dugeness dell’Alaska, pomodoro di Pachino, peperoncino calabrese e origano dell’Elba, accompagnato da una parmigiana di melanzane che sembra uscita dalla cucina di Pietro Parisi, il cuoco contadino.
Il Cliff House di Point Lobos SF infine, situato nei pressi del Lincoln Golf Park, è un’autentica icona della storia e della gastronomia americana; nato nel 1850, passato attraverso 3 incendi e 5 ricostruzioni, è tuttora nella top ten dei ristoranti USA.
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