Domenica 22 Dicembre 2024 - Anno XXII

Cipro: alla scoperta dell’isola di Venere

Cipro

Cipro è l’ultima sponda dell’Unione Europea nel Mediterraneo. Lontana dai convulsi ritmi metropolitani, vanta un tesoro di storia e cultura antiche. Un grande patrimonio verde e sapori di una gastronomia di confine

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Finestra panoramica (ph: Pietro Ricciardi © Mondointasca)

Vista dall’alto, e anche guardando la cartina, l’isola dove nacque Venere, la Dea della bellezza, (o se si preferisce Afrodite), assomiglia a una padella rettangolare con il manico rivolto a nordest (verso le coste turca e siriana).
Cipro, terza isola del Mediterraneo dopo la Sicilia e la Sardegna (più di novemila chilometri quadrati, meno di un milione di abitanti), è una piattaforma naturale in cui i popoli del Mediterraneo si sono incontrati, sfidati e mescolati infinite volte nell’arco di 10mila anni di storia.
Situata in una posizione strategica tra Asia, Europa e Africa, ha visto il passaggio di tutte le civiltà che resero grande e potente il Mediterraneo.
La Cipro di oggi costituisce l’avamposto più meridionale ma anche più orientale dell’Unione europea nel Mediterraneo.

A Cipro in primavera con il risveglio della natura

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Il sito archeologico di Pafos (ph Pietro Ricciardi © Mondointasca)

Il sole, la terra e il mare si fondono in un unico richiamo di bellezza e di vitalità dove è tangibile e percepibile la sua millenaria cultura. Non sorprende quindi che l’Unesco abbia inserito le antichità di Pafos, il villaggio di Choirokoitia e dieci delle chiese bizantine situate sui monti Troodos tra il Patrimonio Culturale dell’Umanità.
Nell’isola c’è molto da vedere e da meditare, per chi ritiene di recarvisi non solo per godere delle spiagge e dei divertimenti, ma anche per ripercorrere le tracce di una civiltà antichissima.
Cipro è un unico, grande, museo all’aperto. E a ragione può dire di essere riuscita a delineare una propria identità culturale. Terra ospitale, come ci è capitato di apprezzare, che sa sedurre e stupire in ogni stagione e rivela i suoi lati nascosti a chi la sa guardare con attenzione. Tra marzo e aprile, quando ci siamo andati noi, la temperatura era ideale per le escursioni e le visite nell’entroterra. L’isola, in primavera, è tutta verde e coloratissima. Dal punto di vista botanico vanta 1920 varietà floreali, di cui 140 endemiche; un vero primato, se si considera che in Europa e nel Mediterraneo si contano non più di 2900 tipi di fiori spontanei.

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Dalle nuvole di Milano al sole di Cipro

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Il mare azzurro e la spiaggia di Coral-Bay (ph: Pietro Ricciardi © Mondointasca)

Il nostro viaggio comincia da Milano Malpensa con un volo diretto della Cyprus Airwais. Dopo poco più di 3 ore atterriamo nel moderno aeroporto di Larnaka. In bus attraversiamo tutta la costa sud dell’isola fino alla regione di Pafos e ci sistemiamo al Thalassa Boutique Hotel & Spa, un magnifico albergo di 62 camere sulla penisola che si affaccia su Coral Bay.
Lo spettacolo che si apre davanti a noi è incantevole. Comincio a rendermi conto di trovarmi in un luogo magico. Per quanti volessero fare il giro dell’isola e godersela senza i tempi delle guide e dei giri organizzati, stilandosi un proprio itinerario, suggeriamo di noleggiare un auto (i prezzi sono molto convenienti). Unico rischio per noi italiani la guida, che è a sinistra come in Inghilterra. Per la prima ora di guida qualche problema lo riscontriamo, quindi prestare attenzione, anche se le strade sono poco trafficate.

Pafos, archeologia e mosaici 

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Mosaici rinvenuti a Pafos (ph: Pietro Ricciardi © Mondointasca)

Siccome ci troviamo a Pafos e l’intera città è patrimonio dell’umanità, protetta dall’UNESCO, decidiamo una full immersion di storia e cultura visitando i siti archeologici di grande pregio che si trovano nei dintorni. Bisogna sapere che all’epoca dei Tolomei, successori di Alessandro Magno, Pafos era capitale di Cipro e insieme porto fiorente e attivissimo; ruolo conservato anche durante la dominazione romana. Uno dei più suggestivi ritrovamenti archeologici di Pafos è senza dubbio la villa di Dioniso, casa di epoca romana dotata di ben ventidue stanze, alcune delle quali contengono i più straordinari mosaici del Mediterraneo, raffiguranti le vicende di alcuni dei dell’antica Grecia. Altre ville scoperte nei dintorni sono quelle di Teseo, di Aion e di Orfeo, anch’esse abbellite con mosaici sui pavimenti (considerati i migliori del Mediterraneo Orientale) che risalgono al periodo che va dal II al IV secolo d.C..
Un altro sito importante di Pafos è quello delle Tombe del Re, un grande cimitero reale ricco di colonne doriche, con catacombe e sepolture misteriose databili attorno al III secolo a.C. Molto interessanti anche le Catacombe di Ayia Solomoni, le meglio conservate dell’isola, totalmente scavate sotto terra. Risalgono al periodo ellenistico e vennero impiegate anche dai primi cristiani dell’isola.
A Kato Pafos c’è la Chiesa della “Panagia Chrysopolitissa” costruita nel XIII secolo sui resti della più grande Basilica paleocristiana di epoca bizantina dell’isola. Nel cortile si trova la colonna di San Paolo dove, secondo la leggenda, l’Apostolo fu flagellato prima di riuscire a convertire al Cristianesimo l’allora Governatore romano Sergius Paulus.

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Gustando “siga, siga” un “Meze” 

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Pescatori rientrati in porto sistemano le reti (ph: Pietro Ricciardi © Mondointasca)

Passeggiata rilassante lungo il pittoresco porto. Dopo una rapida visita al Forte medievale facciamo i turisti rovistando tra i negozi di souvenir. È ora di pranzo. Il ristorante sulla marina ha i tavoli quasi sul mare. Ci facciamo servire il piatto tipico, un “Meze” accompagnato con birra cipriota e, come dicono da queste parti “siga, siga”, cioè gustato piano piano. “Meze” è l’abbreviazione di “Mezedhes”, vale a dire piccole porzioni delle prelibatezze locali. Restiamo sorpresi dalla quantità di portate, che arrivano fino a trenta. Si comincia con le olive e le salsine, si continua con insalate, per poi passare al pesce e alla carne e alle verdure.
Nel porto e sul molo c’è una significativa presenza di turisti, ma tutto è calmo. Movimenti lenti, al contrario di Milano. Osserviamo un anziano signore seduto tra le barche ormeggiate osservare il mare, altri sistemano le vele, chi fa manutenzione. Su un’altra barca giovani pescatori sbrogliano e sistemano le reti per la pesca del giorno successivo, altri ancora cucinano. Gesti usuali, facenti parte di una abitudinaria quotidianità. Tutto si svolge con ritmi lenti come, forse, dovrebbe essere il trascorrere della vita.

Cipro: cultura e mitologia

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l sito archeologico di Kourion protetto da una struttura in legno e acciaio (ph: Pietro Ricciardi © Mondointasca)

Riprendiamo il nostro itinerario alla scoperta dell’isola di Cipro. La leggenda vuole che proprio nel mare di Pafos sarebbe nata Afrodite, l’Olimpica dea dell’amore e della bellezza. Per ogni buon viaggiatore è un obbligo, percorrere la rotta di Afrodite nel sudovest dell’isola, tra Limassol e Capo Amaoutis. A Petra Tou Romiou, ecco l’Afrodite’s Birthplace, con le acque azzurre-turchesi dalla cui spuma spuntò la dea. Un bagno in queste acque è quasi d’obbligo.
Il nostro itinerario prosegue verso Limassol e più precisamente al sito archeologico di Kourion. Un luogo spettacolare. I resti di Kourion comprendono: l’edificio con i mosaici di Achille (IV sec.d.C.) la villa dei gladiatori (tardo periodo romano) l’acquedotto e la casa con la fontana (dello stesso periodo) oltre a un complesso di case pubbliche e private che vanno dal periodo ellenistico fino alla seconda metà del VII sec. d.C.; inoltre, la basilica cristiana, il teatro romano e i bagni di Eustolios.
Tutte queste costruzioni vennero realizzate con blocchi di calcare, con colonne di marmo adornate da capitelli in stile corinzio e i pavimenti furono ricoperti da splendidi mosaici. Il governo cipriota, per proteggere gli scavi e consentire ai visitatori di poterli visitare tutto l’anno ha fatto coprire la parte superiore degli scavi con una struttura in acciaio e legno aperta. In questo sito c’è il magnifico teatro greco-romano costruito nel II secolo a.C., oggi completamente restaurato. Grazie alla sua particolare acustica e la splendida vista verso il mare, viene ancora utilizzato per spettacoli musicali e teatrali.

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